L’artrosi e il diabete sono due patologie molto diffuse e purtroppo in grande crescita tra la popolazione occidentale. In genere si pensa che siano due malattie non connesse tra loro: in realtà, si sono scoperte connessioni che metterebbero in relazione artrosi e diabete. Di questo e delle possibili cure parla il professor Marco Lanzetta, Consulente internazionale dell’Istituto Italiano di Chirurgia della Mano e del Centro Nazionale Artrosi.
«Al contrario di quanto si pensi – spiega il professor Marco Lanzetta – artrosi e diabete sono due patologie in strettissima connessione. La presenza di entrambe le malattie nella stessa persona è stata per lungo tempo considerata una casualità. Esistono invece fattori comuni che abbiamo rilevato anche noi specialisti negli anni di esperienza al Centro Nazionale. Per esempio, una persona con artrosi ha il 35% di possibilità in più di ammalarsi di diabete ed è vero anche il contrario. A nostro parere dunque le due patologie vanno curate insieme».
Le cause
«Le cause principali che accomunano le due patologie – prosegue il professor Marco Lanzetta – sono tre:
- zucchero
- sedentarietà
- sedentarietà
Per quanto riguarda lo zucchero, l’associazione è chiara: il diabete è strettamente legato all’abuso di zucchero e di carboidrati e l’artrosi, ormai è risaputo, è associata anche all’abuso di zucchero nella dieta. La sedentarietà, altro male dei nostri tempi, è un altro elemento comune tra le persone che soffrono di diabete e artrosi anche giovanile; basti pensare ai giovani che spesso rinunciano a fare sport preferendo stare davanti al computer o allo smartphone. In merito all’abuso di farmaci corticosteroidi, la relazione tra artrosi e diabete è data dal fatto che spesso i sintomi di artrosi e artrite reumatoide vengono curati con il cortisone che nel tempo tende a sviluppare diabete».
Le cure«Il percorso di cura che proponiamo ai pazienti che soffrono insieme di diabete e artrosi – illustra l’esperto – è un programma a 360 gradi che si basa su una serie di interventi sinergici ed efficaci. Quando ci troviamo davanti a un paziente affetto da artrosi che soffre contemporaneamente di diabete e di una o più problematiche associate al diabete, come quelle vascolari, interveniamo con una serie di cure in grado di agire positivamente su entrambe le malattie. Tra le terapie che utilizziamo con maggior successo troviamo le infiltrazioni di cellule mesenchimali e la criolaserforesi.
Le infiltrazioni di cellule mesenchimali, prelevate, purificate e reinfiltrate nell’articolazione malata del paziente, sono utilizzate con successo allo scopo di diminuire il dolore e favorire la rigenerazione della cartilagine articolare. Il loro campo di applicazione è però molto più vasto: abbiamo rilevato ad esempio che nei casi di ulcere diabetiche, le cellule mesenchimali (cellule staminali con il potenziale di evolvere in cellule specializzate) infiltrate nel tessuto adiacente all’ulcera stimolano la crescita di epitelio sano, quindi di cute, che piano piano va a ricoprire la zone dell’ulcera.
La criolaserforesi, invece, utilizzata insieme alle infiltrazioni di cellule mesenchimali, dà risultati soddisfacenti nei casi di problemi vascolari associati al diabete. La criolaserforesi si effettua con una macchina che permette di veicolare in profondità e in modo localizzato, farmaci a concentrazione superiore di centinaia di volte rispetto a quelli che si potrebbero assumere per bocca. Il trattamento è efficace, dura a lungo (anche un anno) e non ha effetti collaterali.
Come già fanno tanti centri in tutto il mondo, anche noi abbiamo sposato la filosofia terapeutica che abbina cellule mesenchimali e criolaserforesi».
La prevenzione: dieta e integratori
«L’artrosi e il diabete, ormai lo sappiamo da tempo, si possono prevenire e gestire adottando stili di vita sani – conclude il professor Marco Lanzetta -. I pazienti che si rivolgono a noi vengono sottoposti a un’analisi del metabolismo e della dieta per osservare gli eventuali squilibri che possono essere alla base della comparsa dell’artrosi, del diabete o di altre patologie, come ad esempio l’artrite reumatoide. Con i risultati della valutazione, il paziente riceve una dieta super personalizzata che, in genere, predilige cibi antiossidanti mentre vengono del tutto escluse quelli ad azione infiammatoria.
Al Centro Nazionale Artrosi crediamo molto anche nell’aiuto di supplementi, i cosiddetti integratori alimentari. La natura ci offre potenti sostanze ad azione antinfiammatoria che noi utilizziamo nei nostri prodotti. Tutto negli integratori è verificato affinché sia sicuro per il paziente, provenga da aree e produttori certificati, sia biologico e testato».
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