L’artrosi è una malattia che colpisce tutte le articolazioni, soprattutto negli anziani. Quando colpisce le donne, secondo un recente studio, la probabilità di ammalarsi di artrosi alle mani dopo i 45 anni è di circa il 50%, ovvero quasi 1 donna su 2 avrà l’artrosi, rispetto a 1 uomo su 4. Perché? Cosa fare? Risponde il professor Marco Lanzetta, Consulente Internazionale dell’Istituto Italiano di Chirurgia della Mano e del Centro Nazionale Artrosi.
“L’artrosi della mano è una malattia degenerativa – spiega il professor Marco Lanzetta – che si manifesta con più probabilità nei pazienti che presentano una familiarità. Se un parente di primo grado, per esempio mamma o papà, sorella, fratello o nonni hanno avuto l’artrosi alle mani, ai primi sintomi di dolore articolare è consigliabile rivolgersi subito allo specialista per iniziare le terapie conservative che possono bloccare i sintomi della malattia ed evitare o rallentare la progressione della malattia. Il dolore alle mani caratteristico dell’artrosi è infatti invalidante e con l’andare del tempo può compromettere in maniera significativa anche i più semplici gesti della vita quotidiana, come aprire un barattolo o strizzare uno straccio”.
Le donne sono più a rischio?
“Secondo un recente studio effettuato negli Stati Uniti e pubblicato su Arthritis and Rheumatology, l’artrosi della mano “predilige” le donne – aggiunge l’esperto -. Sembra infatti che le probabilità che una donna sviluppi questa patologia dopo i 45 anni siano una su due mentre nella stessa fascia di età, solo un uomo su quattro sembra che corra questo rischio. I motivi di questa differenza di genere non sono ancora del tutto chiari, ma si pensa possano essere legati a:
- familiarità
- fattori ormonali
- età
- gestualità ripetitive (professionali, lavori domestici, sportivi, ecc)
- pregressi traumi alle mani
- (non determinante) sovrappeso e obesità
Poiché familiarità, fattori ormonali ed età non possono essere modificati, per prevenire l’artrosi alle mani si può agire sui fattori modificabili, specie in caso di familiarità. Pertanto, un uso corretto delle articolazioni che ne eviti il sovraccarico può contribuire a prevenire questa condizione, mentre il peso corporeo è meno determinante rispetto all’artrosi che può colpire altre articolazioni come anca, ginocchio o anche la spalla”.
Trattamenti: per ogni artrosi la sua cura
“L’artrosi della mano si manifesta con dolore, rigidità, gonfiore e deformità delle dita e del polso – spiega il professor Marco Lanzetta – e, nei casi più seri, può arrivare a compromettere la forza e la funzionalità della mano. I gradi dell’artrosi sono quattro e per ciascun livello di gravità i trattamenti consigliati sono differenti. Solo nel quarto stadio, il più grave, è necessario intervenire chirurgicamente: in questo caso, perché l’intervento abbia successo, oltre all’esperienza del chirurgo, è fondamentale la riabilitazione post intervento che si esegue con il fisioterapista della mano. In tutte le altre fasi della patologia, possono essere efficaci trattamenti conservativi quali la criolaserforesi (veicola particolari molecole ad azione antinfiammatoria all’interno dell’articolazione malata) e l’utilizzo di tutori dinamici che consentano i movimenti della mano e del polso proteggendo l’articolazione. Obiettivo è bloccare il progredire della malattia: in questi casi, oltre al laser si sono rivelate molto efficaci le infiltrazioni di cellule mesenchimali prelevate dal tessuto adiposo del paziente, un trattamento ambulatoriale innovativo che è in grado di dare notevoli benefici in 3-5 settimane”.
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“Dal momento che alcuni fattori come il sesso, l’età e la familiarità non sono modificabili – conclude l’esperto -, si può agire sulle proprie abitudini di vita come un corretto uso della mano, evitare i sovraccarichi e seguendo un regime alimentare sano ricco di alimenti antiossidanti e antinfiammatori. È la cosiddetta dieta anti artrosi, un regime alimentare che, abbinato all’uso di particolari integratori naturali, si è rivelato molto utile anche come cura dell’artrosi in generale in tutti i suoi stadi”.