Assumere alcuni tipi di farmaci antinfiammatori contro i dolori da artrite reumatoide potrebbe annullare gli effetti positivi dell’esercizio fisico e impedire la perdita di grasso addominale. Il professor Marco Lanzetta, consulente internazionale del Centro Nazionale Artrosi, chiarisce la controversia dei farmaci anti-artrosi.
L’esercizio fisico aiuta a perdere grasso addominale, tanto dannoso per l’organismo in quanto va a rivestire gli organi interni e aumenta la possibilità che si verifichino le condizioni di morte precoce. La capacità di ridurre grasso addominale, secondo gli studiosi, sarebbe dovuta al rilascio di una particolare molecola, l’interleukin-6, durante l’attività fisica. «L’interleukin-6, prodotta dai muscoli scheletrici, regola il metabolismo energetico e stimola la riduzione del tessuto adiposo a livello addominale – spiega il professor Marco Lanzetta, consulente internazionale del Centro Nazionale Artrosi -. Tuttavia, i benefici dell’esercizio fisico e l’azione dell’interleukin-6 sembrano essere bloccati se il paziente assume tocilizumab, un farmaco antinfiammatorio contro i dolori dell’artrite reumatoide, che contrasterebbe la produzione della molecola interleukin-6. L’assunzione di tocilizumab, oltre a impedire la perdita di tessuto adiposo, farebbe aumentare anche i livelli di colesterolo totale e colesterolo “cattivo”».
Perché i farmaci anti-artrosi bloccano l’azione dell’esercizio fisico?
A dimostrare l’azione negativa del tocilizumab sulla produzione di interleukin-6 è stato un gruppo di ricercatori dell’Università di Copenaghen in uno studio pubblicato su Cell Metabolism. L’esperimento prevedeva una durata di 3 mesi in cui si osservavano 4 gruppi di adulti con obesità a cui venivano somministrate infusioni intravenose di placebo (saline) o tocilizumab ogni 4 settimane. Ad alcuni dei partecipanti era stato chiesto di non svolgere esercizio fisico, mentre ad altri era stato indicato di praticare esercizi in bicicletta varie volte alla settimana. All’inizio e alla fine dell’esperimento, gli studiosi hanno misurato la massa grassa addominale dei pazienti. Quelli che avevano ricevuto il placebo e avevano fatto esercizio fisico avevano perso 225 grammi di massa grassa, perdita che non si è verificata nei pazienti a cui era stato somministrato tocilizumab. Coloro che avevano ricevuto tocilizumab, invece, avevano aumentato di circa 278 grammi la massa grassa addominale, molto più della quantità persa dall’altro gruppo. Inoltre, il tocilizumab aveva aumentato il colesterolo totale e LDL (cattivo) sia nel gruppo di pazienti che svolgevano esercizio, sia in quello senza esercizio. Un altro risultato emerso, è stato che nei pazienti affetti da malattie cardiovascolari, obesità e diabete di tipo 2, i livelli di interleukin-6 avevano subito un aumento cronico. Infine, il gruppo di ricercatori ha notato che l’interleukin-6 potrebbe essere sia pro-infiammatoria, oltre che anti-infiammmatoria, dipendendo dalle condizioni psicologiche del paziente. A partire da questi risultati, le autrici dello studio hanno sottolineato che l’esperimento è puramente esplorativo, non è una valutazione clinica né dell’esercizio fisico, né del tocilizumab. É prevista la realizzazione di ulteriori studi per scoprire se l’interleukin-6 determina la scelta tra carboidrati e grassi come fonte di energia per l’organismo, oltre a cercare di capire se l’aumento della quantità di interleukin-6 può ridurre il grasso addominale senza necessità di esercizio fisico. «Per il momento – conclude il professor Marco Lanzetta – è importante che anche chi soffre di artrite reumatoide, così come tutte le altre persone, continui a praticare attività fisica, per tutti i benefici che apporta alla salute generale dell’organismo e alla prevenzione dell’artrosi».
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